Domenica, 26 marzo 2023

7. Atto di fede

Questa è la canzone che forse più di tutte in quest'album riesce a ricordare la scrittura di Luciano per come la conosciamo e, allo stesso tempo, mostrare la più forte attualizzazione del suo suono.
Su un tappeto di tastiere Ligabue comincia in modo confidenziale:

"ho visto belle donne
spesso da lontano
ognuno ha il proprio modo
di tirarsele vicino
ma ho visto da vicino
chi c'era da vedere
e ho visto che l'amore
cambia il modo di guardare"

Poi, di colpo, la canzone si impenna con un'epica frase di chitarra.
Ora la strofa si regge su un tempo di batteria spezzato e una chitarra col wha-wha fraseggia mentre Luciano continua a raccontare parte del suo personale percorso:

"ho visto mari calmi
e mari tempestosi
e ho visto in sala parto
la potenza delle cose"

Il ponte fra strofa e refrain vede un cambio di tempo e una chitarra col delay sul cui arpeggio Ligabue ricorda:

"è tutto scritto
ed è qui dentro
e viene tutto via con me"

Il ritornello si spalanca melodicamente e armonicamente a una delle sue frasi più dirette di sempre:

"di tutta la vita passata questo è il momento
di tutta la vita davanti questo è il momento
vivere è un atto di fede
mica un complimento"

Questa è una delle conclusioni a cui arriva Luciano dopo le esperienze di vita fino a oggi:

"vivere è un atto di fede"

al di là del credo religioso, politico, filosofico, scientifico o spirituale di chiunque.
Non c'è l'intenzione di indorare nessuna pillola:

"ho visto tanti Giuda
tutti in buona fede
e ho visto cani e porci
fatturare a chi gli crede"

Ma nemmeno quella di "negarsi la meraviglia":

"ho visto la bellezza
che ti spacca il cuore
e occhi come il mare
nel momento del piacere"

Perché, come canta nel finale:

"ho visto solo
per come io sapevo
e c'era luce anche
nelle notti più cattive"

Lunedì, 26 aprile 2010